La riduzione delle emissioni di gas sta diventando sempre più un "tema caldo" in tutto il continente. In particolare nel Regno Unito, che lo scorso giugno è diventato la prima grande economia del mondo ad approvare una legge per porre fine al suo contributo al riscaldamento globale entro il 2050. Il precedente obiettivo prevedeva una riduzione dell'80% rispetto ai dati del 1990. Ora il riscaldamento globale è un dato di fatto. Di conseguenza, le industrie sono chiamate a ridurre le emissioni di carbonio per raggiungere il livello 0 in meno di 30 anni.
L'aria condizionata è uno dei principali responsabili del riscaldamento globale. Gli esperti prevedono che la domanda di elettricità da parte dei condizionatori residenziali e commerciali aumenterà di oltre il 140% entro il 2050. Questo aumento è paragonabile all'aggiunta dell'intero consumo di elettricità dell'Unione Europea. (fonte: The Economic Times).
In questo scenario, il raffreddamento adiabatico può svolgere un ruolo importante nella riduzione delle emissioni di carbonio. Un raffreddatore adiabatico ha bisogno solo di acqua per funzionare, anziché di refrigeranti chimici che riducono lo strato di ozono. Inoltre, utilizza solo una frazione dell'energia rispetto ai sistemi di condizionamento tradizionali. Recenti studi condotti da Seeley International confermano che un refrigeratore adiabatico modello Breezair TBSI 580 (per maggiori informazioni potete visitare questo link) può produrre fino all'87% in meno di emissioni di carbonio. Questo dato confronta il raffreddatore evaporativo (o adiabatico) con un sistema di refrigerazione che svolge lo stesso compito in un edificio industriale.
Infatti, il modello Breezair consuma solo fino a 1500 Watt. Si tratta di un consumo energetico molto basso. Considerate inoltre che stiamo parlando di un refrigeratore industriale e non di una piccola unità portatile. Un refrigeratore adiabatico è ideale per applicazioni commerciali e industriali, in quanto fornisce una fresca brezza dall'esterno.
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